Percorsi di Psicomotricità da 0 a 100 anni

Gruppi di psicomotricità per bambini e adulti delle provincie di Pesaro e Rimini

Cos’è la psicomotricità?

La psicomotricità è la possibilità che ogni persona ha, entrando in sala di essere sé stessa. Che sia un bambino o un adulto, varcare la soglia d’ingresso della sala permette al partecipante di portare le proprie emozioni corporee e verbali. Parole, gesti, bisogni, paure, angosce. Ogni sentimento trova posto in un luogo sicuro e protetto perché è un posto per sé.

Cosa fa lo psicomotricista?

Lo psicomotricista lavora su “quello che c’è” e non su quello che manca. Con il lavoro fatto individualmente o in piccolo gruppo, la persona con il tempo riuscirà a trovare la giusta energia e voglia di mettersi in gioco. Proprio quest’ultimo, il gioco, quello spontaneo, rientra a pieno titolo nel lavoro psicomotorio. Attraverso l’osservazione lo psicomotricista percepisce il bisogno di ogni partecipante all’attività e con le parole ed i gesti va ad intervenire rafforzandone l’autostima e rendendolo sempre più indipendente. In questo modo la persona diventerà più sicura di sé e propositiva nei confronti del prossimo.

“Non cercate di riparare, ma di offrire la libertà di essere.”

Julian de Ajuariaguerra

Perché iscrivere un bambino a psicomotricità?

Perché la psicomotricità è gioco vissuto in maniera libera, piena senza giudizio.

L’assenza di giudizio rispetto al comportamento del bambino, da un valore aggiunto alla sua persona e personalità.

Il lavoro in sala gli permetterà di scoprire ciò che credeva di non saper fare, di spingere l’asticella del suo limite “un po’ più in là”.

Imparerà a relazionarsi con sé stesso, a rispettarsi e poi a rispettare gli altri.

Scoprirà una fiducia nuova nell’adulto che è lì per lui, per osservarlo e sostenerlo nella sua impresa di crescita.

Dopo ogni incontro il bambino riporterà un vissuto differente, ma parliamo di emozioni, scoperte e riscoperte che aiutano a crescere.

“L’uomo non smette di giocare
perché invecchia,
ma invecchia
perché smette di giocare.”

George Bernard Shaw

Perché iscrivere una persona con l’Alzheimer a psicomotricità?

Perché la psicomotricità è un’attività vissuta in maniera libera, piena, senza giudizio.

L’assenza di giudizio rispetto al comportamento della persona, da un valore aggiunto al suo sè e alla sua personalità.

Il lavoro in sala gli permetterà di scoprire ciò che credeva di non saper fare, di spingere l’asticella del suo limite “un po’ più in là”.

Imparerà a relazionarsi con sé stesso, a rispettarsi e poi a rispettare gli altri.

Scoprirà una fiducia verso gli altri grazie anche al lavoro di gruppo fatto insieme. In sala si diventa una squadra e si è tutti lì per sostenersi in questa nuova avventura.

Dopo ogni incontro la persona riporterà un vissuto differente, ma parliamo di emozioni, scoperte e riscoperte che aiutano a mantenere accesa la voglia di fare nuove esperienze.


Cinzia Ricci Psicomotricista

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